mercoledì 10 giugno 2020

TABATA TRAINING....Sei sicuro di conoscerlo?


Cosa è?
Il tabata è un protocollo di allenamento ad alta intensità(HIIT) con caratteristiche ben precise e scientificamente provate. Molte persone lo praticano o pensano di praticarlo, perché sono "affascinati" dalla tipologia di allenamento o perchè semplicemente va molto di moda nel mondo del fitness. Ma in pochi conoscono la formula originale, quali tipi di adattamenti crea a livello fisico e tanto meno la sua storia.
Storia
Nel 1996, un ricercatore giapponese valutando le caratteristiche di un atleta che doveva svolgere una gara di 4 minuti al massimo delle sue potenzialità, scoprì che questo atleta doveva essere allenato al massimo sia dal punto di vista aerobico che anaerobico. Elaborò quindi un format di allenamento che prevedeva 20" di lavoro a intensità massima ( 170% del VO2 max) e 10" di recupero passivo, tutto questo per 8 volte. Durata totale 4 minuti. Questo allenamento rispetto ai protocolli tradizionali, dette dei risultati eccezionali, infatti questo studio fu pubblicato anche dall'ACSM( American College of Sports Medicine), l'organo più importante per la ricerca scientifica nella medicina dello sport e scienze motorie. Questo ricercatore è il Dott. Izumi Tabata.
Esempi di Tabata Training

Tabata classico:
Riscaldamento: Tapis roulant al 50% del VO2max per 5'
Parte centrale: Macchinario cardio fitness al 170% del VO2 max per 20" + 10" di riposo
(il ciclo si ripete per 8 volte per un totale di 4 minuti)
Defaticamento:  Tapis - roulant al 50% del VO2 max per 5'

Tabata con pesi e a corpo libero
Riscaldamento
Skillmill  per 2'30"+ Top xt per 2'30" al 50% del VO2 max
Parte centrale:
1 burpees massime ripetizioni in 20''+10'' riposo
2 rope massime ripetizioni in 20''+10'' riposo
3 mountain climber massime ripetizioni in 20''+10'' riposo
4 trazioni al trx massime ripetizioni in 20''+10'' riposo
5 piegamenti braccia al trx massime ripetizioni in 20''+10'' riposo
6 squat +push up massime ripetizioni in 20''+10'' riposo
7 plank ventrale ponte massime ripetizioni in 20''+10'' riposo

8 plank dorsale ponte massime ripetizioni in 20''+10'' riposo
Defaticamento
Tapis roulant  al 50% del VO2 max per 5'
Benefici
Il protocollo Tabata non può essere definito un allenamento aerobico perchè utilizza prevalentemente il sistema anaerobico.  Anche se, numerosi studi scientifici dimostrano che gli adattamenti che si hanno a livello cardio-respiratorio, metabolico e neuromuscolare sono anche di tipo aerobico. Grazie a questo allenamento si hanno ottimi risultati anche sul profilo lipidico, quindi si dimagrisce, principalmente perché aumenta l'EPOC(excess post exercise oxygen consuption) ovvero il ripristino del consumo di ossigeno post esercizio. Considerando che le calorie spese durante la fase di EPOC provengono quasi totalmente dai lipidi, non è difficile capire quanto anche un allenamento ad altà intensità sia importante da inserire in un programma di dimagrimento.
Per tutti coloro che praticano attività fisica, sportivi , appassionati di fitness, oltre che per i professionisti del settore, è sempre importante conoscere esattamente i benefici dell'allenamento che viene proposto o che si desidera praticare. Questo ci aiuta a ottenere più facilmente i risultati e a capire cosa, eventualmente, facciamo di sbagliato, spesso accade che l'esercizio che svolgiamo crediamo sia utile per ottenere un determinato risultato quando in realtà ha un fine completamente diverso
La falsa conoscenza è peggio dell'ignoranza.
Buon allenamento a tutti


A cura del Dr. Frediani Andrea

venerdì 5 giugno 2020

"SPORT…CHE STRESS !! " ovverosia: COME GLI ORMONI CI AIUTANO DURANTE LO SPORT


Nel "progetto" originale della nostra specie, finalizzato alla sopravvivenza e alla riproduzione, è previsto che camminiamo quanto basta per cercare cibo, che corriamo solo per cacciare o fuggire, che saltiamo solo se strettamente necessario, ed che evitiamo anche i pericoli dell'acqua, di cui abbiamo una fisiologica paura, al contrario di altre specie terrestri capaci invece di nuotare instintivamente.

Nella pratica sportiva , riflettendo bene, "forziamo" volutamente queste nostre capacità naturali, arrivando anche a cercare limiti estremi, per soddisfare un innato istinto agonista che originariamente era anch'esso garanzia di sopravvivenza tra i simili.

Ed ecco che allora , una azione sportiva, un allenamento , una gara sono inevitabilmente catalogati dal nostro cervello come una condizione "non ordinaria" cui il nostro organismo reagisce mettendo in atto meccanismi di adattamento
- " Sindrome da adattamento" , secondo la definizione iniziale di Hans Selye del 1936 -   che oggi chiamiamo semplicemente risposta allo STRESS

Gli ormoni, collegati al nostro cervello tramite le rapide connessioni tra sistema nervoso e ghiandole,   giocano un ruolo fondamentale.  Vediamo in sintesi quali sono  attivati principalmente durante lo sport e quali azioni svolgono.

Cortisolo: il nostro cortisone naturale,  consente di utilizzare rapidamente gli zuccheri fornendo energia rapida e di resistere meglio alla fatica ed al dolore

GH (Ormone della crescita ) :  permette di attingere rapidamente alle riserve energetiche dal tessuto grasso , risparmiando il consumo di zuccheri

Ormoni tiroidei: aumentano moderatamente durante attività fisica, permettendo un metabolismo piu' rapido. La loro azione è comunque ritenuta poco rilevante.

Adrenalina e nor adrenalina: consentono un aumento netto dell'apporto di sangue in tre territori essenziali durante lo sport: cervello, muscolo, cuore

Testosterone: aumenta durante l'attività fisica con allenamenti costanti e prolungati
favorendo la "costruzione" di proteine muscolari. Nello sforzo intenso di breve durata, pare aumenti l'aggressività agonistica.

Oltre a queste dinamiche, partecipano all' adattamento dell'organismo alla attività sportiva, insulina e glucagone, regolando al meglio il metabolismo degli zuccheri .

Infine , particolari aree del nostro cervello producono e liberano nell'organismo sostanze oppioidi, ovverosia una sorta di morfina naturale (endorfine) che consente di sopportare al meglio la fatica ed anche il dolore durante le performance sportive e che regalano all'atleta quella sensazione benefica che si prova durante il  riposo post-allenamento.

A cura del dr P.M Giorgi specialista in andrologia ed endocrinologia

giovedì 7 maggio 2020

NUTRIZIONE NELLO SPORT








Lo sportivo\l’atleta

Per ATLETA si intende una persona sana che presenta esigenze nutrizionali elevate e specifiche; “Lo SPORTIVO della domenica”intendiamo un individuo che necessita essenzialmente di un corretto intervento di educazione alimentare.



Evidenze scientifiche

Oggi sappiamo che “una CORRETTA alimentazione non garantisce di per se una prestazione ottimale, un’ alimentazione SCORRETTA compromette sicuramente la prestazione!”. Inoltre l’aspetto più importante dell’alimentazione degli atleti è l’incrementato
fabbisogno energetico; l’attività fisica può  far incrementare il consumo energetico di 500-1000 kcal per ora  in base all’intensità e durata dello sforzo, per questo motivo gli atleti necessitano di più cibo dei soggetti sedentari/meno attivi. Fondamentale sarà quindi  fornire loro una dieta equilibrata in termini di macronutrienti (carboidrati, proteine-lipidi) e  micronutrienti
(vitamine, Sali minerali-acqua). 

 Pasto prima della gara

Prima di inoltrarci nei dettagli, la premessa fondamentale è che l’atleta abbia mantenuto una dieta bilanciata durante tutti gli allenamenti antecedenti alla gara, al fine di raggiungere l’obbiettivo prefissato. Dopo di che, si può  proseguire con alimentazione che possa anticipare le varie problematiche che potranno sorgere durante uno sforzo fisico. Le caratteristiche dei cibi pre-gara sono: eliminazione di cibi ad alto contenuto di grassi e proteine, preferire una bassa percentuale di proteine e fibre a buona digeribilità e soprattutto carboidrati a basso indice glicemico. Per questo motivo fondamentali, alla tavola di un atleta, saranno i CARBOIDRATI, presi 2\3 ore prima, in quanto sono il nutriente principale per le attività anaerobiche (esercizi brevi, intensi, di forza eseguiti per meno di 15 min circa) e per esercizi di resistenza ad alta intensità( oltre i 15 min).

Pasto durate l’esercizio

Durante lo sforzo/gara i principi della tavola sono ancora loro, i CARBOIDRATI, in quanto fondamentali per il risparmio di glicogeno muscolare, per il mantenimento della glicemia a livelli ottimali (eliminano il senso di nausea, cefalea ecc), ed inoltre il glucosio plastico innalzato grazie all’assunzione di carboidrati servirà come substrato energetico nel momento in cui il glicogeno (riserva energetica di glucosio a livello muscolare ed epatico) terminerà a causa nel protrarsi dello sforzo. Importante è sapere che l’assunzione di carboidrati deve essere eseguita con molto anticipo rispetto al previsto punto di fatica, circa 30 min prima per allontanare la fatica e prolungare quindi l’endurance della sforzo. Ovviamente per dosaggi ecc contattare il vostro medico-nutrizionista di fiducia.

Pasto dopo l’esercizio

Questo pasto è importante tanto quanto quello pre-gara e durante, in quanto ha l’obiettivo di ripristinare le scorte di glicogeno epatico e muscolare, dopo sforzi intensi e regolari o con poco tempo di recupero tra due prove successive. Anche qui i protagonisti saranno i CARBOIDRATI. Se la prestazione sportiva successiva si realizzerà dopo 1\2 giorni in tal caso preferire carboidrati a basso indice glicemico ( grano, frutta ecc), se invece il tempo di recupero fra una prestazione l’altra sarà limitato sarà preferibile utilizzare carboidrati ad alto indice glicemico(patate,riso ecc) che saranno rapidamente digeriti ed assorbiti, pronti per contrastare l’ipoglicemia(livelli bassi di glucosio plasmatico) post esercizio.



Esempi nutrizionali
Esempio pasto pre- gara 
Pasta con sugo al pomodoro e olio extravergine di oliva, pollo o tacchino senza condimenti grassi, frutta fresca di stagione
Esempio pasto durante-esercizio
Bevanda energetica a base di maltodestrine.
 Esempio pasto post-gara:
Sorseggiare acqua a buon contenuto salino , almeno 500ml, minestrone di verdure, legumi con olio extravergine d'oliva,ortaggi o legumi , carni magre con insalata mista, frutta fresca di stagione.





A cura della Dott.ssa Melissa Venturini
Laureata in n Scienze Motorie e Laureanda Biologa Nutrizionista

giovedì 30 aprile 2020

Le Capacità motorie e la loro importanza nell’allenamento

Le capacità motorie sono le qualità fisiche di cui ogni individuo dispone, il cui sviluppo necessita di una pratica di esercizi o di attività sportive sollecitate dallambiente in cui il soggetto vive. 
Per esempio, la semplice esecuzione di una corsa o quella di un gesto tecnico specialistico in una gara sportiva (es. lancio del peso), coinvolgono sempre e comunque tali capacità, che saranno più o meo implicate, a seconda dello scopo o del risultato che vogliamo raggiugere, dallintensità e dalla qualità dellesecuzione.
Le capacità motorie si distinguono in coordinative e condizionali

Le capacità coordinative sono:
 Le capacità di cui il soggetto dispone per organizzare e regolare il proprio movimento.
 Il loro adeguato sviluppo, che si realizza nellarco di età compresa tra i 6 e gli 11 ani, è il prerequisito necessario allapprendimento di abilità motorie sempre più complesse (come quelle nelle capacità condizionali). Hanno la loro base nella capacità funzionale del sistema senso motorio (nella combinata azione degli organi di senso, del sistema nervoso e di quello muscolare.

Le principali sono:

La capacità di equilibrio

permette al soggetto di mantenere o recuperare una posizione stabile del proprio corpo nelle varie situazioni in cui si viene a trovare come ad esempio:(esercizi sulla trave nella ginnastica artistica,il surf).
L equilibrio può essere di tipo:
Statico, quando il corpo è in posizione ferma
Dinamico, quando il corpo è in movimento

La Capacità di orientamento

È la capacità di muovere il corpo nello spazio e nel tempo. Per esempio il ciclista deve sapere se la gara in relazione all'ambiente che lo circonda, è prossima ad un tratto di strada in salita o in pianura.

 La Capacità di ritmizzazione

E' la capacità di esprimere un ritmo alle azioni motorie. Esempi di applicazione di questa capacità sicuramente si trovano nella corsa di un ostacolista nell atletica leggera e negli esercizi della ginnastica ritmica. Per esercitare al meglio questa capacità facciamo riferimento alle attività proposte nell ambito della psicomotricità, del ritmo e della danza.

La Capacità di reazione

È la capacità di rispondere agli stimoli con l'azione motoria più rapida e meglio adeguata alle circostanze.
 Si differenzia in:
  • Semplice quando gli stimoli sono previsti e conosciuti
  • Complessa: quando gli stimoli sono sconosciuti ed imprevedibili
La Capacità di trasformazione
È la capacità di cambiare un'azione prefissata, ciò capita spesso negli sport come il calcio, in cui il difensore, ad una finta dell'attaccante, deve elaborare un altro piano di azione per evitare il goal.



Le capacità condizionali sono:


La Forza, la Resistenza, la Velocità , mentre la mobilità articolare è considerata una capacità intermedia tra le capacità condizionali e coordinative.
Tali capacità sono strettamente legate ai diversi apparati e sistemi del corpo umano, muscolare-scheletrico, cardiaco, respiratorio e nervoso- e dipendono dal corretto sviluppo e dal buon funzionamento di questi.
Il loro sviluppo avviene tra i 12 e i 18 anni e le prestazioni sono differenti per i due sessi. Limportanza delle capacità condizionali varia a seconda della specialità sportiva di cui ci si impegna.
Conoscere tali capacità e decidere come applicarle agli individui è ,di FONDAMENTALE importanza per il corretto allenamento delle persone.
Allenare ad esempio troppo presto una delle capacità condizionali come la Forza può essere molto pericoloso per il giusto sviluppo delle capacità motorie nonché pericoloso per la salute dell’individuo, è importante affidarsi a professionisti delle scienze motorie che sicuramente ben conoscono come allenare tali capacità.



A cura del Dr. Beconcini Alberto 

mercoledì 22 aprile 2020

PERSONAL TRAINING ON-LINE

Il Lockdown dovuto al Covid19 ci ha costretto a restare a casa, a cambiare le nostre normali abitudini e ad affrontare, spesso, giornate lunghe , noiose e difficili.
Fortunatamente però, la voglia e il bisogno di praticare attività fisica, nelle persone, non è diminuita.
L’aumento delle vendite online di manubri, attrezzi ginnici, tutto l'occorrente per potersi allenare ne è una chiara dimostrazione.
L'attività fisica è sempre stata fondamentale nella vita di molti, ma in questo momento, in cui il tempo a disposizione è nella maggior parte dei casi aumentato, lo è ancora di più.
I suoi molteplici benefici fisici, come la riduzione di rischio di malattie cardiovascolari, metaboliche e respiratorie sono ormai conosciuti.
Ma anche dal punto di vista psicologico,è una valvola di sfogo importante, migliora la qualità del sonno ,aumenta l'energia e riduce stress ed ansia.
Dopo la chiusura dei centri fitness e dei centri di personal training, compreso il nostro, abbiamo cercato un modo per poter portare avanti i percorsi intrapresi con i nostri clienti e continuare a seguirli, in questo momento difficile.
Riuscire a rimanere in contatto con il cliente e far parte comunque della loro quotidianità, per noi è fondamentale.
Il nostro lavoro all'interno del centro era già strutturato e organizzato in piccoli gruppi o lezioni singole quindi è stato abbastanza semplice e immediato trasformare questi gruppi di lavoro in gruppi di lavoro online con massimo 4/5 persone a videochiamata.
La lezione non subisce variazioni, anzi acquisisce ancora di più una formula personalizzata e mirata alle esigenze e problematiche della persona.
E’ strutturata su un'ora di lavoro, divisa in tre fasi: warm up, nucleo e centro della seduta e stretching/allungamento finale.
Ogni volta è compito e premura del personal trovare esercizi diversi e giusti per le capacità e/o problematiche del cliente con cui sta lavorando, rendendo la lezione ogni volta più stimolante e meno noiosa.

A cura della Dr.ssa Guelfi Sara 

mercoledì 21 marzo 2018

ADDOMINALI ALTI E BASSI....MITI DA SFATARE !!!

Molto spesso sentiamo  dire dalle persone che si allenano in palestra frasi come: 
È meglio allenare prima gli addominali alti oppure gli addominali bassi?
Facciamo chiarezza:
Non esistono gli addominali alti e gli addominali bassi ma esiste un lungo e voluminoso muscolo chiamato retto dell'addome come si vede chiaramente nella tabella seguente

Questo muscolo è una lunga e spessa striscia carnosa che si estende nella parte anteriore della parete dell'addome per tutta la sua altezza.
Esso origina con tre digitazioni carnose che in senso latero  mediale si attaccano rispettivamente sulla V,VI,VII cartilagine costale; discende in basso, restringendosi ed ispessendosi termina poi con un robusto tendine che si impianta sul pube tra il tubercolo e la sinfisi.
Questo muscolo è interrotto da tre o quattro striscie tendine trasversali, denominate iscrizioni tendinee. 
Queste iscrizioni tendinee sono quelle che in soggetti allenati fanno prendere a questo muscolo la sua sua classica forma a "scacchiera".
Questa descrizione anatomica evidenzia molto semplicemente la struttura di questo muscolo che evidentemente è un unico muscolo!!
Inoltre avendo la stessa origine e la stessa inserzione è impossibile pensare che si possa allenare solo la parte superiore(come nel caso dell'esercizio di sollevamento spalle con mani dietro la nuca da decupito supino dove la parte di origine del muscolo è quella di inserzione lavorano chiaramente insieme nella stessa maniera)
Le iscrizioni tendinee inoltre(più ravvicinate nella parte superiore e meno nella parte inferiore) evidenziano la natura  anatomica di questo muscolo più " pronunciata" nella parte superiore meno in quella inferiore.
Azione: Il muscolo retto dell'addome abbassa le coste , è quindi un muscolo espiratore.
Flette le porzioni toraciche e lombare della colonna vertebrale.inoltre comprime i visceri addominali.
Proprio per la sua azione il muscolo retto dell'addome se esercitato correttamente può aiutare ad alleviare il mal di schiena in soggetti poco condizionati a livello muscolare.

venerdì 21 luglio 2017

DIMAGRIMENTO E ATTIVITA' FISICA

                         
TESSUTO ADIPOSO

Rappresenta il principale deposito di trigliceridi (rappresentano la maggior parte dei grassi contenuti
negli alimenti) ed è ormai oggi appurato come un tessuto metabolicamente attivo ed anche visto da molti esperti del settore come organo endocrino (ovvero con funzione secretiva di ormoni).
Nel uomo adulto lo troviamo per la quasi totalità sotto forma di "tessuto adiposo bianco" ed in piccola parte sotto forma di "tessuto adiposo bruno".

TESSUTO ADIPOSO BIANCO - è presente nel tessuto sottocutaneo, attorno ai reni, nel midollo osseo e nelle regioni retroperitoneali, ascellari ed inguinali. Le funzioni si possono riassumere in:
- riserva energetica
- sintetizza i trigliceridi accumulati e li riversa nel sangue, in base alle richieste energetiche
- isolante termico
- ammortizzatore meccanico in zone particolarmente sottoposte a pressione (es. pianta del piede)
- produce ormoni e sostanze biologicamente attive

TESSUTO ADIPOSO BRUNO - in età adulta la presenza è molto ridotta ma risulta lo stesso molto importante in quanto oltre ad essere ritenuto una delle possibili cause alla base dell'obesità, produce calore in seguito ad abbassamento di temperatura e mantiene l'omeostasi del peso corporeo.

INTROITO CALORICO

L'introito calorico si può riassumere in quante calorie ci servono per mandare avanti il nostro corpo. Il totale di queste calorie dipendendo dal consumo basale di ogni individuo, quindi molto grossolanamente le calorie possono essere considerate come la nostra benzina per compiere i normali compiti da quando ci alziamo a quando andiamo a letto.

A questo possiamo sommarci anche quel famoso effetto termogenico indotto dagli alimenti.
Quindi che vuol dire? Mentre mangiamo consumiamo calore e quindi possiamo dimagrire mangiando?
No, dopo aver ingerito cibo semplicemente ci sono reazioni chimiche nel nostro corpo che lo portano alla scomposizione consumando un minimo di calorie per far si che queste reazioni avvengano.
Quando cominciamo a fare un qualche tipo di attività fisica ovviamente il consumo calorico aumenta in quanto il nostro corpo deve mantenere delle prestazioni superiori a quanto succederebbe stando sdraiati sul divano.

Quindi ingrasso perché non mi muovo?
No! Prendendo in considerazione esclusivamente individui sani, ingrassiamo perché il quantitativo calorico ingerito supera le richieste del nostro organismo e tutto quello in più viene trasmormato in trigliceridi che si andranno a depositare nel tessuto adiposo. Il non movimento è causa di molte altre cose prima del aumento ponderale.
Quanto e quando assumere gli alimenti non lo tratterò, vi invito comunque a non intraprendere diete strane o ad improvvisarvi esperti, se avete bisogno di dimagrire o semplicemente volete modellare il vostro fisico DOVETE rivolgervi a medici nutrizionisti/dietologi e a chinesiologi (chinechi? Ai laureati in scienze motorie), in quanto sono gli unici esperti del settore anche se purtroppo oggi vengono riconosciute come
qualificate persone che conseguono velleitari brevetti, vendendovi sostanzialmente fumo senza nessuna base scientifica o anche se c'é, non la sanno, e non si può standardizzare tutto.

In linea di massima le nozioni utili per questo articolo sono:
- Non ingerire quantitativi a caso di nutrienti;
- I tre nutrienti da bilanciare sono: carboidrati, proteine e lipidi.
- I primi dovrebbero coprire dal 50 all'80% del fabbisogno, le proteine dovrebbero supportare i carboidrati per circa il 15/20% (1gr ogni kg corporeo CA) ed i lipidi per la restante parte.
- cercate di bere sempre almeno 2/3L di acqua al giorno;
- mangiare tante verdure;
- evitare quanto più possibile alimenti zuccherati e di lavorazione industriale;
- evitare quanto più possibile alcolici.



ATTIVITÀ FISICA E DIMAGRIMENTO

Quindi cosa fare per dimagrire?
Innanzi tutto dobbiamo distinguere perdita di peso e perdita di grasso.
Per verificare la perdita di peso basta salire sulla bilancia a distanza di un tot di tempo e verificare se è avvenuto un cambio ponderale.
La perdita di grasso si può riassumere nella "qualità" del peso perso.
Ci siamo iscritti in palestra, abbiamo consultato un esperto della nutrizione ed iniziato anche un regime alimentare corretto ed è arrivato il momento di verificare i risultati.
In primis dobbiamo avere un esame iniziale per poter fare un confronto, io ritengo che la BIA sia ad oggi lo strumento più veritiero in commercio.
A questo punto andremo a valutare la differenza che abbiamo tra i vari valori iniziali: massa grassa e massa magra. Perdere uno è direttamente correlato ad un aumento del altro, quindi aver perso massa grassa ed aver aumentato quella magra ovviamente è il risultato auspicabile altrimenti dovrete rivedere i piani di allenamento/alimentazione.
I valori ovviamente differiscono a seconda del risultato che uno vuole ottenere: migliorare la propria immagine estetica, togliere la cellulite perché la prova costume si avvicina, semplicemente rimettersi in forma per benessere...
Come detto in precedenza non tratterò regimi alimentari e patologie, quindi se state cercando come risolvere diabete, obesità, tiroide, osteoporosi non è questo il posto giusto ma sono contento che l'abbiate visitato perché spero sia un primo input verso uno stile di vita più sano ed accettabile per la vostra salute!

Passando alla parte pratica ci domanderemo che tipo di allenamento possiamo fare per ottenere i nostri risultati?
Bene, non c'è un tipo di allenamento elettivo od univoco.

Innanzi tutto dobbiamo saperci allenare, quindi un primo passo essenziale è l'apprendimento dei movimenti giusti e corretti: una tecnica sbagliata non fa lavorare il muscolo nella maniera appropriata, quindi dureremo fatica per ottenere la metà del risultato.

Una volta creata una base atletica accettabile possiamo spingere un po’ di più sugli allenamenti, e non ci sono mezze misure: dobbiamo durare fatica! Impegnarsi, sudare, intensità!
L'intensità nell'allenamento ovviamente non è quantificabile in maniera semplice, io ad i miei clienti dico sempre di rimanere costanti in quel che fanno ed arriveranno ad aumentare sia l'intensità che il volume di allenamento! Forzare qualcuno che non riesce in quel momento ad affrontare qualcosa è controproducente: psicologicamente distruttivo e fisicamente non corretto in quanto sicuramente andrà a compensare con movimenti errati con la possibilità di farsi male.

Fatta questa premessa dobbiamo innanzi tutto bruciare calorie per raggiungere il peso forma stabilito e poi di lì migliorarlo qualitativamente in direzione di una migliore massa muscolare a discapito di quella grassa, o per lo meno, personalmente, la ritengo la progressione ideale da seguire.

Per bruciare calorie ci sono molti tipi di attività che vanno dalla semplice attività aeorbica (svolta ad intensità ottimali in base al proprio stato fisico) al circuit training, hiit, tabata, allenamento anaerobico con pesi...

Qual è la miglior soluzione? Non ce n'è una specifica, ma un'alternanza nei periodi di queste farà si che sicuramente raggiungiate risultati soddisfacenti.

L'attività aerobica prolungata sì fa bruciare molte calorie (anche quella a stomaco vuoto la mattina si, anzi lo fa in maniera maggiore), ma fare solo questo tipo di attività va a discapito della massa muscolare e ricordiamoci inoltre che l'utilizzo degli acidi grassi è diverso anche in base al livello di allenamento.

Il circuit training, il functional training, l'hiit, il tabata sicuramente hanno un impatto calorico molto alto lavorando sul metabolismo degli zuccheri che di conseguenza influenza anche quello dei grassi.

Per l'allenamento con i pesi vorrei spenderci qualche parola in più.
Innanzi tutto non è assolutamente possibile diventare "grossi" o "ingrossare le gambe" o "ingrossare il culo" come spesso sento dire, alzando qualche kilo di manubrio: semplicemente il muscolo è meno "voluminoso" e per adattamenti neurofisiologici il vostro muscolo risulterà più "tonico".
Allenarsi con i pesi è la via miglior per aumentare la propria massa muscolare e magra in generale e sopratutto per le donne è molto importante per combattere l'osteoporosi e la cellulite.
Nel caso del dimagrimento quindi è consigliabile magari alzare il numero di ripetizioni con un conseguente calo del peso con cui svolgiamo un esercizio.
Per eccedere ed arrivare una massa corporea che ipotizzate erroneamente di poter raggiungere c'è bisogno indiscutibilmente di sostanze dopanti.
Inoltre una postilla per quelli che ancora non lo sanno: nei periodi di "definizione" c'è bisogno di un campio anche nell'introito calorico totale e un nuovo bilanciamento dei nutrienti, altrimenti lavorare solo in 3x15/20 non vi basterà!

Adesso voglio rispondere anche a due domande classiche.

PERCHÉ È NECESSARIO AUMENTARE LA MASSA MUSCOLARE? Una buona massa muscolare è una condizione imprescindibile per permettere all’uomo di muoversi, quindi è necessario tenerla allenata. Ci rende più forti, più resistenti, più belli e oltretutto migliora il nostro metabolismo. Come? La massa magra, di cui fa parte la massa muscolare, è metabolicamente molto attiva rispetto a quella adiposa quindi avere livelli più alti alzerà necessariamente il dispendio calorico a riposo attraverso l’aumento del nostro metabolismo. Non per questo c’è bisogno di diventare degli armadi con muscoli enormi!
IO VOGLIO DIMAGRIRE SOLO IN UN PUNTO, È POSSIBILE? Il famoso dimagrimento localizzato per come molti di voi lo intendono non esiste. Riprendendo quanto scritto sopra: se intendiamo dimagrimento come miglioramento del profilo “muscolo lipidico” quindi diminuzione del grasso possiamo dire che potrebbe però avere una risposta affermativa. Diversi studi dimostrano che lavorando selettivamente su determinate zone, quindi su specifici e selettivi muscoli questi hanno una diminuzione di grasso. Ma questo avviene semplicemente perché aumenta il volume della parte magra. Quindi non si può dire che non esiste ma non è rilevante in quanto il “grasso” intramuscolare non è un fattore da poter tenere in considerazione nella globalità del corpo. Non possiamo avere addominali scolpiti solo facendo addominali (anzi nel caso di pance abbastanza prominenti si farebbe peggio che meglio) oppure avere gambe e glutei scolpiti solo facendo squat, dobbiamo allenarci nella complessità e totalità del nostro corpo a meno che non si intraprendono discipline particolari, ma comunque anche in questo caso non esisterebbe e sarebbe impensabile uno sviluppo disarmonico del corpo.

Riassumendo: come per ogni tipo di risultato che vogliamo raggiungere anche per il dimagrimento dobbiamo saper programmare e variare i tipi di allenamento. Una volta appresi movimento, essersi adattati a dei pesi ed abituati ad una certa intensità bisogna cambiare, aumentare, migliorare! Altrimenti otterremmo solo un ristagno delle proprie capacità.
Quindi w la corsa! W lo spinning! W i pesi! W i corsi di gruppo di functional/circuit/hiit!
Diminuiamo il nostro peso se ce n’è bisogno, aumentiamo il nostro muscolo per avere un metabolismo più alto e la possibilità di consumare più calorie anche a riposo, mangiamo bene, beviamo acqua, integriamoci se necessario ma facciamo le cose con la cognizione che quello per cui stiamo lavorando è il nostro fisico, quello che dobbiamo portarci dietro per tutta la vita!
Una cosa che mi preme dire è che il bell'aspetto è soddisfacente, ma ancora meglio è vivere nel benessere! Se ne avete bisogno prima sistematevi, poi iniziate! I viaggi con il serbatoio vuoto non si fanno.
Grazie

 A cura del Dr Petti Alberto.